Upon returning from Saarbrücken

Feb. 7, 2022

Saarbrucken

Trascorsi quattro giorni e tre notti in questa città un po’ fredda e severa. Ho avuto conferma dello strano e perverso modo in cui approccio le relazioni umane. Primo (unico?) colloquio per un dottorato andato a termine con discreto successo. Non ho una posizione assicurata, ma ho ricevuto complimenti per il mio percorso e i miei risultati dal professore che mi ha intervistato. Ha ringraziato personalmente per mail il mio relatore per avermi consigliato di applicare da loro. Talvolta le lodi fanno bene. Hanno sciacquato via un po’ del mio senso di insicurezza. Anche se non verrò ammesso da nessuna parte, è bello sentire un autorevole sconosciuto complimentarsi personalmente per i successi ottenuti. Uno strano sentimento, gratificante, in un periodo assolutamente confuso della vita. Sentire qualcuno dire: mi ricordi me alla tua età. Uno nato nella mia stessa città, un paesano…

La cosa più difficile da accettare è che esista qualcuno al mondo che ci apprezza così come siamo, per quello che siamo. Che qualcosa di noi, qualche aspetto del nostro carattere, qualche lato della nostra personalità, rende quella persona più felice di essere al mondo. Io non ci credo mai, in partenza. Forse è per questo che tratto automaticamente le ragazze un po’ come degli oggetti: parto dall’ipotesi che il vero me, a loro, non piacerà mai. Quindi, tanto vale fare finta di essere degli stronzi, dentro. Almeno, se va bene, ci si può rimediare un po’ di divertimento. Le poche persone che mi hanno contraddetto, che mi hanno contrastato, che mi hanno fermato e mi hanno chiesto di riflettere: sono a loro che sono più grato.

他日有缘 江湖再会!