Padre,
Prometto di non cercare, nel cuore, una fuga dal dolore che provo, quando la sera poso il teschio sul mio cuscino, e penso a quel cuscino d’ospedale su cui ogni notte tu posi il tuo.
Non voglio fuggire da quella paura, quella paura che hai provato e che ancora provi, quando nel buio dello stanzone, le luci già spente, cerchi di chiudere gli occhi, chiedendoti se arriverai a domani.
È davvero, questa nostra vita, un boccone amaro, che ci tocca di deglutire. E quel filo di seta, che dicono sia il nostro destino, è una trama insensata, che si scioglie nel vuoto.
E l’amore che ci lega, non è altro che carne, e come carne si squarcia e lacera, sanguina, per poi imputridire.
Eppure il mio cuore non prova per te, o padre, che gratitudine eterna, eterno perdono.